Il dosatore di polifosfati nelle caldaie

L’importanza di un dosatore di polifosfati

Nonostante sia presente in tutte le case, non tutte le persone conoscono davvero il funzionamento della caldaia e quali sono gli accessori fondamentali al suo funzionamento. In tal senso, è sconosciuto da molti il dosatore di polifosfati: uno strumento fondamentale idoneo a prevenire danni e perdita di efficienza causata dal normale uso dell’impianto a caldaia.

Per questo motivo è una buona idea richiederlo al proprio impiantista qualora questo non lo monti in via autonoma. Da un punto di vista meramente tecnico, il dosatore di polifosfati deve rispettare quella che è la Norma Uni 8065:1989, che impone la necessità di installare un filtro di sicurezza a protezione degli impianti, stabilendo che è inoltre possibile installare un addolcitore per il dosaggio automatico anti corrosivo. Ad integrare questa normativa, il DPR. 59\2009, che impone l’installazione obbligatoria del dosatore di polifosfati per gli impianti di produzione di acqua calda sanitaria per tutti gli edifici, sia di nuova costruzione che già esistenti e in caso di ristrutturazione di impianti.

Quando è obbligatorio il dosatore di polifosfati?

Il dosatore di polifosfati, aumenta la durata complessiva del tuo impianto a caldaia agendo in maniera diretta sulle componenti meccaniche della stessa, erogando in maniera costante alla durezza dell’acqua, sostanza in grado di limitare l’azione corrosiva del calcare naturalmente contenuto in essa. Per questo motivo non può mai mancare all’interno di un impianto che si sarà verrà usato spesso: è un piccolo investimento per il futuro. Il funzionamento specifico del dosatore di polifosfati è quello di sciogliere il polifosfato naturale – agente chimico chelante – in grado di impedire alle molecole di calcio e magnesio di depositarsi nelle tubature.

Inoltre, la sua azione è anche depurativa, per questo motivo agisce anche sul calcare già depositato prima dell’installazione, eliminandolo in maniera graduale. Il dosatore di polifosfati deve essere conforme al D.M 25/2012 in dimensioni e funzionamento, possedere la certificazione necessaria ad essere utilizzato per il trattamento di acqua potabile a uso civile e installato da un tecnico abilitato su una tubazione di acqua fredda ad uso sanitario che vada in ingresso al generatore di acqua calda: in questo senso può essere sia un boiler che uno scaldabagno, oltre che una caldaia.

A chi rivolgersi per l’installazione di un dosatore di polifosfati per caldaie

Vista la particolare importanza per l’impianto che ricopre questo strumento, informazioni più specifiche riguardo a chi rivolgersi per installare un dosatore di polifosfati possono essere reperite qui https://assistenzacaldaiearoma.info/

La legge prescrive che ad occuparsi dell’impianto di erogazione di acqua deve essere un tecnico abilitato e certificato dagli organismi di controllo preposti alla vigilanza su queste strutture e, in tal senso, è bene segnalare il Decreto Ministeriale del 26 giugno 2015, detto anche “Trattamento acque”. Secondo questa normativa vigente, gli apparecchi deputati alla produzione di energia elettrica all’interno delle nostre abitazioni, sia gli impianti di riscaldamento che quelli per la produzione di acqua calda sanitaria, devono essere provvisti di condizionamento chimico dell’acqua di impianto.

Per montare il dosatore di polifosfati è necessario che questo rispetti le dimensioni ridotte e venga installato in verticale o con un angolo di 45 gradi in base alle necessità, con la sola prescrizione obbligatoria che il bicchiere contenente i sali rimanga in posizione verticale per consentire un corretto scambio con l’acqua in ingresso. Deve possedere uno sfiato dimensionato all’impianto e un bypass necessario ad intercettare l’acqua ed evitare di interrompere la linea idrica generale. Per finire, considerato il suo contenuto soggetto a uso è necessario ricaricare periodicamente il dosatore di polifosfati in base all’utilizzo e al consumo effettivo del prodotto.