Scuola, cos'è la MAD e come sfruttarla

Con la domanda di MAD, messa a disposizione, ogni insegnante può presentare a qualsiasi istituto una richiesta di candidatura come docente, assistente tecnico-amministrativo o ausiliario scolastico. Vediamo nello specifico di cosa si tratta e come funziona.

Cos’è la MAD?

Non tutti sanno che è possibile lavorare nelle scuole anche senza dover necessariamente partecipare ad un concorso pubblico. Il sistema che permette di fare questo è chiamato messa a disposizione (meglio riconosciuto attraverso l’acronimo MAD) ed esso non è altro che una candidatura spontanea con la quale un soggetto dichiara di essere disponibile ad effettuare delle supplenze, per medi o lunghi periodi, per uno degli incarichi indicati di seguito:

  • come docente per le materie che sono attinenti al titolo di studio che la persona ha conseguito (MAD classica);
  • come docente di sostegno (MAD per il sostegno);
  • come docente esclusivamente per il periodo estivo, a favore di quegli studenti che devono sostenere gli esami di riparazione a settembre (MAD per recuperi estivi);
  • per mansioni tecnico-amministrative o come collaboratore scolastico (MAD personale ATA).

Come funziona la messa a disposizione docenti

La domanda di messa a disposizione (MAD) (https://madscuola.it/) è in sostanza un’autocandidatura con la quale un docente si rende disponibile ad essere assunto temporaneamente in un istituto scolastico per effettuare delle supplenze o per ricoprire alcuni ruoli paralleli all’insegnamento. Esiste difatti una circolare del MIUR (Ministero dell’Istruzione-Ministero dell’Università e della Ricerca) sulle supplenze 2020-2021 che ufficialmente autorizza i dirigenti scolastici di avvalersi dei docenti “temporanei” che hanno presentato l’istanza di Mad, nel momento in cui ci si trova in caso di esaurimento delle graduatorie di istituto oppure tutti gli iscritti risultino già impegnati e si ha necessità di ricoprire i posti rimasti vacanti.

Ogni individuo in possesso di un titolo di studio di laurea magistrale, specialistica o appartenente al vecchio ordinamento, che risulti essere in corso di validità può presentare tramite apposita domanda la propria messa a disposizione.

Come e dove inviare la MAD

Presentare la messa a disposizione è molto più semplice di quanto si possa immaginare. Basta scaricare il modulo presente on line e spedirlo a qualsiasi scuola direttamente nella sede principale in cui ha loco l’ufficio del dirigente scolastico (evitare di trasmetterla a succursali o sede distaccate). L’invio più semplice è oggi quello che si trasmette via PEC (posta elettronica certificata) il quale garantisce l’arrivo della comunicazione e ha anche valenza legale, ma sono chiaramente anche valide le trasmissioni della domanda via FAX o via raccomandata A/R e la consegna della domanda direttamente a mano.

La domanda può essere inoltrata in qualsiasi periodo dell’anno scolastico anche se ci sono alcune realtà scolastiche che impongono dei limiti temporali nella presentazione. Non bisogna dimenticare, però, che la MAD ha validità esclusivamente per l’anno scolastico nel corso del quale è stata inviata la domanda, dopo di ché essa decade e in caso di continuo interesse si deve inoltrarne un’altra. Si possono inviare tutte le domande MAD che si ritiene opportuno. Esiste solo il limite per gli incarichi di sostegno laddove il MIUR con l’emanazione di una nota riduce la possibilità di candidatura ad una sola provincia.

Che punteggio si ottiene operando attraverso la MAD?

Le supplenze che si effettuano tramite l’assunzione sotto MAD fanno accumulare dei punti utilizzabili sia per le graduatorie di istituto che per i concorsi pubblici. Il numero dei punti varia in base del periodo di permanenza del servizio e va da un minimo di 1 punto ad un massimo di 12 punti per incarichi che superano i 166 giorni di attività. Al di là poi dei punteggi, le supplenze effettuate attraverso la messa a disposizione vengono regolarmente contribuite.